Vi consiglio questo bell’articolo del Corriere della Sera che spiega il siginificato di un termine, “bipolare”, diventato abbastanza di uso comune. Probabilmente, infatti, non tutti sanno che questa parola appartiene anche al vocabolario della psicopatologia. E tra il lessico di tutti i giorni e quello clinico ci sono alcune differenze che è meglio conoscere per non cadere in equivoci. Continua a leggere
Psicanalizzare
La prendo alla lontana.
Quando facevo l’università c’era un esame chiamato “Tecniche di indagine della personalità-1” che verteva su una sola cosa: come si fa un proiettivo di Rorschach, quello che il linguaggio comune chiama “il test delle macchie” (dedicare un intero esame unicamente a una sola prova psicologica non è un’esagerazione, se parliamo del Rorschach).
L’esame consisteva nell’analizzare il resoconto di una prova somministrata a un paziente. Così, per allenarci, ci mettemmo alla caccia di volontari da testare. In queste situazioni i candidati numeri uno di solito sono gli amici e anch’io chiesi un po’ in giro nella mia cerchia. Non fu difficile trovare qualcuno interessato e così iniziai a fare pratica.
La cosa piacque, i miei amici si passarono la voce (e mai potranno capire quanto mi siano stati d’aiuto). Presto non ebbi più bisogno di andare io a caccia di “cavie” perché me lo venivano a chiedere loro, di fare questo famoso Rorschach: “Allora, quand’è che psicanalizzi anche me?”.
Ora, i miei amici non potevano saperlo ma “psicanalizzare” usato in questo modo era uno splendido esempio di psico-false friend. Peraltro non ci trovo nulla di strano: come spesso dico, nessuno è tenuto a sapere come funziona il mio lavoro e a conoscere a menadito il lessico del mio lavoro, a meno che non sia un mio collega.
Cosa significa davvero “psicanalizzare”, in ogni caso?
Paranoia
Solitamente diciamo che uno “si fa delle paranoie” quando si abbandona a un eccesso di riflessioni sterili, quei classici viaggi mentali che non portano da nessuna parte e non danno nessun sollievo. In alternativa tendiamo anche a usare questa parola come sinonimo di “stress”, e magari i due significati confluiscono: in effetti quando ci si abbandona in ruminazioni mentali è facile stressarsi anche molto.
Tipo questo esempio, originale qui (clicca per ingrandire):
O questo (originale qui):
Questa parola viene dritta dritta dal lessico clinico: anche in psicopatologia esiste la paranoia. Ma il significato è lo stesso? In altri termini il paranoico, in campo clinico, è come nel linguaggio comune una persona che si macera e si stressa in dubbi e tormentose domande senza fine (e spesso stressando anche chi gli sta attorno)?
Panico
Nel linguaggio comune “panico” indica una preoccupazione estrema, esagerata e incontrollabile. Talvolta si tratta di allarmi collettivi, che toccano un gran numero di persone.
Come qui (clicca per ingrandire):
Ma se ci spostiamo in campo clinico cosa succede? Il significato è lo stesso?
La risposta è: ni.
Nevrosi
Di solito si adopera la parola “nevrosi” per descrivere una situazione frenetica, agitata e un po’ confusa oppure per indicare una persona che tende ad arrovellarsi in preoccupazioni anche un po’ sterili, che vive perennemente in balìa di conflitti interiori e non riesce a darsi un attimo di respiro. Ecco alcuni esempi.
Qui (clicca per ingrandire) la parola serve a descrivere la particolare frenesia che caratterizza una città:Mentre qui probabilmente l’autore vuol descrivere un ambiente, quello del teatro, come caotico, confuso e contraddittorio:
Qui invece “nevrosi” è usato per descrivere il parossismo a cui certe tensioni possono arrivare:
Questo per quanto riguarda l’uso discorsivo della parola. Ma questo uso colloquiale coincide con il suo vero significato clinico?
Delirio
Terza puntata della saga “CR7 e gli psico-false friends”: oggi, come promesso, tocca a una nuova parola. Che sembra caratterizzare ogni tappa dei primi passi di Ronaldo a Torino: dalle visite mediche ai primi allenamenti, per non parlare del merchandising, è tutto un “delirio”.
Ma quando uno specialista della salute mentale parla di “delirio” intende la stessa cosa?
Clicca per ingrandire:
Isteria
Cosa posso dire: evidentemente l’arrivo di Cristiano Ronaldo sta spingendo a dar fondo a tutto lo psico-vocabolario disponibile. Abbiamo già visto chi parla di “mania”: oggi ci occupiamo invece di chi parla di “isteria” (e non finisce qui perché c’è anche il “delirio-CR7”, ma questo lo vediamo in un prossimo post).
Clicca per ingrandire:
In questi brani “isterico” è un comportamento caratterizzato da emotività esagerata, incontrollata, decisamente sopra le righe. E in campo clinico? Il significato è lo stesso o cambia?
Mania (e altro veloce quiz)
Siccome ci sto prendendo gusto con le notizie tratte dalla rete, ecco un altro quiz dedicato stavolta alla parola “mania”: usata correttamente o no?
Prendiamo questa notizia (clicca per ingrandire, e non dirmi che non sono sul pezzo):
Facciamo così: prima spiego cosa significa in psicologhese la parola “mania”, poi passiamo al significato comune.
Fobia (e un quiz veloce, per vedere se conosci il significato)
Qui sotto ci sono gli screenshot di due notizie prese da internet (cliccali per ingrandire). In entrambi compare la parola “fobia”, ma solo in un caso è adoperata nel modo corretto, ovvero usando il vocabolo con il suo reale significato psicologico. Qual è il testo giusto? Qual è quello sbagliato?
Depressione
Gettonatissima. La parola “depressione” è veramente gettonatissima. E purtroppo è spesso usata a sproposito: basti pensare alla disinvoltura con cui si legge o si sente in TV che il tale o il talaltro delitto è stato commesso da una persona che “soffriva di depressione”, o “era in cura con antidepressivi”. Per cui urge fare qualche precisazione, in primo luogo per rispetto verso chi soffre veramente di depressione e sentendo quel che si sente in giro rischia di essere additato come un serial killer potenziale.